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Mascherine FFP1 FFP2 FFP3: Differenze

Novembre 8, 2020 by Val DI Cecina

Mascherine FFP1 FFP2 FFP3: Differenze tra i vari Standard per scoprire le caratteristiche che contraddistinguono i tipi di mascherine FFP.

Fino ad un anno fa, a parlare di mascherine e di dispositivi per la protezione individuale, erano solo quelli del settore. A causa della pandemia da Coronavirus/Covid-19, tuttavia, sono diventati un argomento sempre più comune tra tutti, persone comuni e gente del mestiere.

Vediamo di fare un po’ di chiarezza tra i diversi tipi di mascherine FFP, i loro utilizzi e gli utilizzatori.

Mascherine chirurgiche: cosa sono e a chi sono destinate

Le mascherine chirurgiche fanno parte dei DPI, ovvero i dispositivi di protezione individuale, nascono come dispositivi medici, ma progressivamente, a causa della pandemia in corso, sono diventate di uso comune anche fuori dall’ambiente sanitario.

Si tratta di dispositivi medici monouso, formati da più strati, più comunemente tre, in tessuto non tessuto (d’ora in avanti definito TNT) in polipropilene e da laccetti o elastici per fissarli al viso, pur non garantendo una completa aderenza.

Sono utili ai fini della protezione perché bloccano il passaggio delle cosiddette droplet, ovvero le goccioline secrete da naso e bocca, tuttavia non è una protezione completa: non proteggono infatti chi le indossa da aerosol fini e quindi dall’esposizione a virus.

Devono rispettare la Normativa europea UNI EN 14683:2019 (vedremo in seguito di spiegare in cosa consista), non sono riutilizzabili nè lavabili.

Abbiamo parlato di tre strati, vediamoli nel dettaglio:

  1. strato interno: in TNT in polipropilene di tipo Spun Bond, cattura l’umidità prodotta ed è ipoallergenico;
  2. strato intermedio: TNT in polipropilene, ma di tipo Melt Blown ad alta densità a cui si deve il potere filtrante;
  3. strato esterno: TNT Spun Bond, però con un trattamento idrofobo per ottimizzarne la resistenza.

A questi tre strati si aggiungono gli elastici o i laccetti e un ferretto in corrispondenza del naso per migliorare la vestibilità.

Puoi Acquistare Mascherine Chirurgiche in farmacia al prezzo di 0,50 € l’una e devono avere il marchio C E di conformità europea; spiegheremo in seguito la questione relativa al prezzo e al marchio.

Mascherine filtranti: cosa sono e a chi servono

Le mascherine filtranti, o FFP (da Filtering Face Piece) sono anch’esse DPI, ma, come suggerisce il nome stesso, svolgono un’azione filtrante, quindi proteggono l’utilizzatore dal contagio dall’esterno.

Rispetto a quelle chirurgiche, queste mascherine garantiscono una completa aderenza al viso; sono utilizzate principalmente dal personale sanitario a contatto con il pubblico, ma anche da individui anziani o dalla precaria condizione di salute.

Per questi dispositivi parliamo di certificazione EN 149 unita all’anno di riferimento.

Queste mascherine esistono di tipi diversi, classificati in base alla capacità filtrante:

  • FFP1: filtrano l’80% delle particelle ambientali, non sono raccomandate per la protezione dai virus; proteggono dalle irritazioni delle vie respiratorie in ambienti di lavoro tipo il settore edile o quello alimentare.
  • FFP2: filtrano fino al 94% delle particelle con diametro 2,5 micron; sono indicate per la protezione da sostanze dannose per la salute, come nel caso dell’industria metallurgica o mineraria (in cui la ripetuta esposizione a determinate sostanze alla lunga causa rischio di cancro ai polmoni o altre gravi patologie) e per la protezione da virus in ambiente sanitario. Da non confondere con le Mascherine KN95, molto simili ma che rispettano lo standard cinese e non europeo.
  • FFP3: filtrano fino al 98% di particelle ambientali e sono utilizzate in ambienti con rischio di contatto con sostanze cancerogene o radioattive, come ad esempio nell’industria chimica, oltre che in ambiente sanitario.

Le FFP2 e le FFP3 possono essere dotate di valvola di espirazione, valvola che però non influisce sulla capacità filtrante, serve solo a migliorare il comfort dell’utilizzatore evitando umidità e condensa (cosa utile specie se si indossano gli occhiali da vista).

Altra considerazione importante è però dire che la presenza della valvola potrebbe permettere la fuoriuscita di droplets, cosa che rende queste mascherine dotate di valvola utili per proteggere solo chi le indossa.

Sono dunque utilizzate da operatori sanitari a contatto con infetti e che svolgono molte attività di movimento.

FFP: come sono fatte le mascherine filtranti FFP1, FFP2, FFP3

Le mascherine filtranti FFP sono formate da più strati sovrapposti, da quattro a sei, così organizzati:

  • strato esterno: TNT in polipropilene con trattamento idrofobo;
  • strato filtrante: da due a quattro strati in TNT in polipropilene di tipo Melt Blown, ci può essere anche uno strato di Carbone Attivo;
  • strato filtrante elettrostatico: utile per raccogliere elettrostaticamente le particelle più piccole;
  • strato interno: TNT ad azione adsorbente.

Anche queste hanno laccetti elastici e ferretto modellabile sul naso. Di solito sono monouso, ma se riutilizzabili troviamo la sigla R, NR se non riutilizzabili. Se compare la lettera D, allora la mascherina è stata sottoposta a test di intasamento, perdendo però resistenza respiratoria.

Possono essere sanificate tramite nebulizzazione di alcool o sostituendone i filtri o lavandole a 60 gradi con detersivo, il numero di lavaggi massimo dovrebbe essere indicato nelle istruzioni. Sono indispensabili per chiunque lavori a contatto con il pubblico.

Puoi Acquistare Mascherine FFP online oppure in farmacia, ma è importante fare attenzione che l’imballo sia integro e chiuso. La mascherina dovrebbe riportare il nome del produttore o del distributore (verificabile tramite sito INAIL); se certificate C E si può verificare che l’ente certificatore sia accreditato dalla comunità europea.

Piccola parentesi storica sulle mascherine filtranti

Le mascherine N95 iniziano la loro storia negli USA negli anni 70, inizialmente create per l’ambito industriale, progressivamente diventano appannaggio dell’ambito sanitario. Però costi e concorrenza straniera fanno sì che negli anni 2000 gli statunitensi smettano di produrle: la Cina diventa così il maggior produttore al mondo.

Produzione Mascherine FFP Italiana

In Italia non c’era una tradizione produttiva relativa alle DPI, tuttavia nell’anno in corso, vista l’emergenza mondiale, a livello nazionale molte aziende tessili (ma non solo) si sono riconvertite alla produzione mascherine, grazie all’incentivo del Decreto Cura Italia.

Ad oggi i Produttori Mascherine, FFP2 in primis ma anche FFP3 e Mascherine Chirurgiche, è possibile acquistare ad un prezzo competitivo quanto un prodotto cinese ma con la qualità che solo una mascherina made in Italy può offrire.

Brevi cenni su normative e marchi sulle Mascherine FF

La normativa a cui far riferimento per quanto riguarda i DPI è UNI EN 149:2009, la quale descrive come devono essere fabbricati a livello tecnico ed è valida in tutta Europa.

Tutti i DPI devono rispettare questa norma e riportarla sulla confezione o sul manuale tecnico (fanno eccezione i DPI dispensati dopo il Decreto Cura Italia per supplire alla temporanea mancanza dei suddetti).

A livello italiano parliamo di UNI EN 14683:2009, in cui sono specificate le caratteristiche che le mascherine FFP1 FFP2 FFP3 devono possedere.

Importante anche il marchio C E, che significa conforme agli standard dell’Unione Europea (da non confondere con CE che indica “chinese export”) e che deve essere presente su tutte le mascherine.

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